IL NOSTRO NUOVO LIBRO
ALLOGGIO
Accommodations
Home
Orchidee
Schede
Dove siamo
Libro
Escursione
Novità/News
Articoli
Gemellaggi
Curiosità
Avvenimenti
Apo 2009
Apo 2012
Apo 2016
ALBERO MONUMENTALE
L'Orchidea riscrive la storia

Così l'orchidea riscrive la storia

Un recente studio dell'Università di Harvard rivoluzione le conoscenze della botanica.

Il fiore più diffuso risale a prima della sparizione dei dinosauri. L'antenato è di 80 milioni di anni fa.

Da un articolo riportato dal Corriere della Sera riportiamo quanto segue:

Sorpresa nel mondo dei fiori. Le orchidee sono di origine molto più antica di quanto finora la maggior parte dei botanici avesse pensato (20-30 milioni di anni fa), e addirittura precedono la scomparsa dei dinosauri. La loro grande specializzazione non deve trarre in inganno: il comune predecessore della fdamiglia più numerosa di piante oggi presente sulla Terra, visse con tutta probabilità tra i 76 e gli 84 milioni di anni fa. Prima ancora della grande catastrofe biologica che 65 milioni di anni fa non solo determinò la scomparsa dei grandi rettili e di tantissimi altri organismi sia sanimali che vegetali, ma che eliminò il 75 per cento delle specie viventi sul nostro pianeta.

La svolta si deve ai biologi dell'Università di Harvard, che hanno identificato una massa di polline di un'orchidea nel torace di un'ape (di una specie ora estinta) conservatosi nell'ambra: la scoperta ha un grande valore in sè, perché è il primo fossile non ambiguo di un'orchidacea e rappresenta  una delle pochissime testimonianze dirette di trasporto di polline fatta da un insetto osservabili in un campione fossile. Ma ha anche permesso ai ricercatori di ricostruire l'albero della famiglia delle orchidee, dipanando le tappe che hanno condotto alle 25.000 specie attuali (secondo la lista ufficiale dei Kew Gardens di Londra).

Le orchidacee sono  sempre state indicate come esempio dei fiori più evoluti, e quindi relativamente recenti, mettendole in contrasto con quelli di più antica origine quali le magnolie, le ninfee, il fior di loto. A indurre a questa considerazione è stata la loro elevata specializzazione: innanzitutto hanno un numero limitato di parti fiorali spesso fuse insieme, mentre invece sono numerose nella struttura del fiore considerata primitiva (che ha tanti petali, tanti stami e pistilli). 

"Abbiamo potuto costruire l'albero della famiglia basandoci sulla sequenza del Dna che abbiamo trovato nel fossile dell'ape operaia Problebeia domenicana , che nel torace aveva il polline dell'orchidea Meliorchis caribea -  spiega Santiago Ramirez, del dipartimento di zoologia comparativa del museo di Harvard - Tutto è stato conservato in un pezzo di ambra proveniente dalla Repubblica Domenicana datato tra i 15 e i 20 milioni di anni. Utilizzando la sua età abbiamo stimato l'età dei rami principali della famiglia delle orchidee partendo proprio dalla Meliorchis , che è la più vecchia orchidea di cui ci sia rimasta una parte fossilizzata".

 "E' stato sorprendente scoprire - aggiunge Ramirez - che alcuni gruppi di orchidee moderne, compresa l'aprezzata vaniglia, si siano evoluti molto presto. Il risultato è sconcentrante e affascinante allo stesso tempo perchè le specie di vaniglia sono distribuite in molte aree della fascia tropicale, ma sappiamo che i continenti tropicali iniziarono a separarsi circa 100 milioni di anni fa. L'età della vaniglia è compresa tra 70 e 60 milioni di anni fa e questo sugerisce che tra le aree tropicali c'era un significativo scambio biologico molto tempo dopo il loro drammatico distacco".

Massimo Spampani

 l'ape operaia  Problebeia domenicana

_______________________________________________________________________________________________________________________________________

CURIOSITA'

La vaniglia (Vanilla planifolia) è un'orchidea originaria del Messico. I suoi baccelli producono la spezia nota come vaniglia. Il nome deriva dallo spagnolo vainilla che deriva a sua volta dal latino vagina che significa guaina.

È coltivata in tutte le regioni tropicali, ma quella più pregiata, chiamata vaniglia Bourbon, proviene dal Madagascar e dall'isola della Réunion.

I frutti della vaniglia, detti baccelli, sono lunghi fino a 30 centimetri e maturano dopo sei mesi circa dalla loro fecondazione. I bacelli di vaniglia vengono fatti fermentare ed essicati, solo allora acquisiscono il colore marrone e l'aroma che troviamo nei bacelli che acquistiamo per aromatizzare le nostre pietanze.
La vaniglia viene utilizzata per aromatizzare dolci, zucchero, latte e altre preparazioni di pasticceria, ma anche nei piatti salati, soprattutto nelle cucine orientali e africane, anche se attualmente la troviamo sempre di più anche nella cucina italiana. È anche possibile estrarre l'olio essenziale dai bacelli, e utilizzarlo direttamente nelle preparazioni.

La vanillina è la molecola aromatica principale presente nella vaniglia naturale: i semi della vaniglia ne contengono dall'1,5 al 4%.
È una sostanza che l'uomo è in grado di produrre sinteticamente. Si stima che la produzione annua sia di 12000 tonnellate, contro le circa 40 tonnellate dell'estratto naturale ricavato dalle 2000 tonnellate di semi raccolti ogni anno.

La vanillina ha un costo molto inferiore rispetto alla vaniglia naturale, di conseguenza è quella utilizzata dalle industrie alimentari e dalla maggior parte delle pasticcerie. Rispetto alla vaniglia naturale ha un bouquet molto più ridotto, ovvero un ventaglio di aromi ristretto rispetto alla vaniglia naturale, il cui aroma è dato da decine di sostanze aromatiche e non solo dalla vanillina.
Copyright © Angela Rossini & Giovanni Quitadamo. Tutti i diritti riservati.design & programming by webby3